La sigaretta elettronica è stata in Italia uno degli articoli commerciali più venduti negli ultimi anni, con un mercato davvero esplosivo che ha prodotto fatturati davvero sorprendenti in questo tetro periodo di crisi.
In soli 2 anni, oltre 3.000 nuove rivendite si sono imposte sul territorio nazionale con questo prodotto tanto innovativo, quanto contestato per via della sua capacità intrinseca di spodestare uno dei monopoli finora considerati incrollabili del mercato mondiale: il tabacco.
Le sigarette elettroniche, incluse di accessori, hanno prezzi molto economici ed abbordabili, di solito intorno ai 30-40 euro, che permettono una considerevole riduzione della spesa mensile ed annuale (finora stimata intorno ai 1.000 euro circa) per il fumatore abituale: un’occasione ghiotta che ha fatto gola a molti acquirenti, portando ad una riduzione degli introiti statali relativi all’acquisto di sigarette di quasi 200 milioni di euro nel solo primo trimestre del 2013.
La lobby dei tabaccai ha quindi mosso una terribile offensiva contro la sigaretta elettronica per mantenere la sua posizione privilegiata: oltre ad un’instancabile politica di disinformazione, la battaglia mediatica è arrivata fino in Parlamento, dove da mesi si discute di una nuova proposta di legge che dovrebbe imporre una tassa del 58,5% sull’acquisto di “prodotti contenenti nicotina o altre sostanze, idonei a sostituire il consumo dei tabacchi lavorati nonché i dispositivi meccanici ed elettronici”, tra i quali verrebbe annoverata anche la sigaretta elettronica.
La sigaretta elettronica è già oggetto di notevoli polemiche, ed ha subito anche parecchie limitazioni, tra cui quella di pubblicizzazione, di recente ridimensionata dato che rendeva impossibile perfino l’advertisement sui siti di ecommerce, o la pubblicità nelle vetrine dei negozi. Anche il divieto di “svapo” nei locali pubblici è stato pochi giorni fa rimosso, pur restando fermo il divieto all’interno delle scuole, per le quali la sigaretta elettronica resta comparata alle sigarette classiche, per tutelare i minori dal facile ingresso nel vizio del tabagismo.